Mondiali Zurigo 2024, Lotte Kopecky concede il bis! Bronzo per Elisa Longo Borghini, Puck Pieterse conquista il titolo tra le U23

Lotte Kopecky mantiene la maglia iridata tra le donne élite imponendosi anche sul tracciato di Zurigo 2024. Dopo il trionfo di Glasgow di un anno fa, la belga si ripete regolando allo sprint un drappello di sei atlete arrivate a giocarsi il successo al termine di 154,1 chilometri vissuti, come anche le prove degli scorsi giorni, sotto una pioggia incessante. La 28enne ha avuto la meglio sulla statunitense Chloe Dygert e sull’azzurra Elisa Longo Borghini, che ha provato il tutto per tutto per provare a staccare tutte quante, ma è stata ripresa per l’ultima volta a quattro chilometri dal traguardo, mantenendo tuttavia energie sufficienti per mettersi alle spalle Liane Lippert (Germania), Demi Vollering (Paesi Bassi) e Ruby Roseman-Gannon (Australia) nella volata finale e conquistare così la medaglia di bronzo.

La stessa gara ha assegnato anche il titolo tra le Under-23, andato alla neerlandese Puck Pieterse, talento poliedrico capace quest’anno di conquistare la maglia iridata anche nella mountain bike e la medaglia d’argento ai Mondiali di ciclocross. La 22enne ha chiuso 13a con un ritardo di tre minuti, in un gruppetto comprendente anche Neve Bradbury (Australia) e Antonia Niedermaier (Germania), che salgono sul podio di categoria alle sue spalle.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Dopo un minuto di silenzio per onorare il ricordo della giovane Muriel Furrer, deceduta in seguito alla brutta caduta avvenuta nella prova donne juniores, la corsa prende il via e dopo poche centinaia di metri si avvantaggiano Caroline Baur (Svizzera), Sara Martin (Spagna) e Nina Berton (Lussemburgo). Questo terzetto riesce a guadagnare al massimo 1’30” sul gruppo, dove varie nazionali si alternano nel tenere un’andatura regolare e a controllare la situazione. Una volta entrate nel circuito finale, un paio di accelerazioni fanno calare il gap a 30″, distacco, questo, con il quale il plotone, forte di circa un centinaio di atlete, passa per la prima volta sulla linea d’arrivo.

A 100 chilometri dalla conclusione, dopo la prima scalata dello strappo di Zürichbergstrasse, le tre attaccanti vengono riassorbite, ma subito allungano in salita Niamh Fisher-Black (Nuova Zelanda), Justine Ghekiere (Belgio), Riejanne Markus (Paesi Bassi), Sarah Gigante (Australia), Elena Hartmann (Svizzera), Christine Majerus (Lussemburgo) e Mie Bjørndal Ottestad (Norvegia), sulle quali, dopo qualche chilometro, rientrano anche Soraya Paladin (Italia) e Urška Žigart (Slovenia). Le nove diventano undici quando si accodano anche Mischa Bredewold (Paesi Bassi) e Franziska Koch (Germania), e questo drappello riesce a guadagnare una ventina di secondi sul gruppo.

Al secondo passaggio sul traguardo, le undici al comando mantengono 15″ su un plotone ridotto già a poco più di 50 unità, che dopo essersi riavvicinato lungo la prima asperità del circuito, torna in seguito a perdere terreno, con il vantaggio delle attaccanti che sale sopra il mezzo minuto. A quel punto si porta davanti Pauliena Rooijakkers (Paesi Bassi), che dà una sgasata che consente di andare a chiudere il gap a 74 chilometri dalla conclusione. Le atlete neerlandesi restano molto attive e provano ad allungare in un paio di occasioni con Bredewold e Markus, ma quel che rimane del gruppo si mantiene compatto, anche se perde diversi altri pezzi.

A transitare sul traguardo per iniziare il penultimo giro sono infatti in 42, e altre atlete perdono contatto lungo lo strappo di Zürichbergstrasse e sulla successiva salita di Witikon, dove è Demi Vollering (Paesi Bass) ad aumentare il ritmo. A farne le spese, tra le altre, sono Gaia Realini (Italia), Katarzyna Niewiadoma (Polonia) e Marianne Vos (Paesi Bassi). In un gruppo ulteriormente dimezzatosi prova l’allungo Neve Bradbury (Australia), sulla quale si riportano Vollering ed Elisa Longo Borghini (Italia). L’azzurra rilancia e riesce a prendere qualche metro di margine prima di essere ripresa da Vollering, Markus e Puck Pieterse (Paesi Bassi), Juliette Labous (Francia), Ghekiere e Lotte Kopecky (Belgio), Chloe Dygert (Stati Uniti), Liane Lippert e Antonia Niedermaier (Germania), Caroline Andersson (Svezia), Blanka Kata Vas (Ungheria) e Bradbury.

Poco dopo ad accelerare è Andersson, che viene però rapidamente riassorbita, mentre maggior differenza la fanno Ghekiere e Markus, che riescono a guadagnare fino a 30″ di vantaggio ai -40 dall’arrivo. Le altre, infatti, rallentano e questo consente il rientro di diverse altre cicliste, tra cui Niewiadoma, Vos, Bredewold, Anna Henderson (Gran Bretagna), Elise Chabbey (Svizzera) e Ruby Roseman-Gannon (Australia). Al termine della successiva discesa, con il gap sceso a 15″, Vos allunga assieme proprio a Roseman-Gannon e riesce velocemente a riportarsi sulla coppia al comando. Nonostante la presenza davanti di due neerlandesi, dietro è Bredewold a tirare il drappello delle inseguitrici, ma poi saggiamente si fa da parte e il ritmo cala, consentendo al gap di sfiorare il minuto al passaggio sulla linea d’arrivo.

Dietro, nessuno prende l’iniziativa e il margine cresce ulteriormente dopo l’ultimo passaggio su Zürichbergstrasse, ma alla fine un’accelerazione consente a Lippert, Longo Borghini, Kopecky, Dygert e Vollering di avvicinarsi prima a 45″, e poi a 20″ dalle attaccanti. A quel punto Longo Borghini allunga e con lei resta solo Vollering, con le due che si riportano rapidamente sulle quattro al comando, tra le quali solo Markus non riesce a seguire il ritmo dell’azzurra e, soprattutto, della connazionale. Da dietro rientra anche Lippert, mentre Kopecky e Dygert pagano 12″ di ritardo, riuscendo comunque a riavvicinarsi nel tratto seguente. Longo Borghini piazza un altro scatto ai -17 dal traguardo e a cedere questa volta è Vos, che viene superata da una Dygert capace di staccare Kopecky e di riportarsi sulle battistrada.

Un rallentamento consente tuttavia anche a Kopecky e Vos di rifarsi sotto a 14 chilometri dall’arrivo e, poco dopo, anche Markus si aggiunge al drappello al comando, dove inizia un po’ una fase di studio. Entrate negli ultimi 10 chilometri è quindi Vollering ad accelerare, e con lei restano Kopecky, Longo Borghini, Lippert, Dygert e Roseman-Gannon. Dygert perde un centinaio di metri lunga la successiva discesa, mentre Roseman-Gannon cede all’inizio dell’ultimo tratto di salita, ai -6 dall’arrivo, sempre sotto la spinta di Vollering. Longo Borghini sembra però avere qualcosa in più e attacca nuovamente, riuscendo inizialmente a fare il vuoto grazie a un momento di incertezza tra le altre tre.

Con un grande sforzo nel tratto finale della salita, però, Vollering va a chiudere sull’azzurra a 4000 metri dal traguardo, portandosi dietro Kopecky e Lippert, rimaste a fatica a ruota della neerlandese. Le quattro davanti non danno tuttavia continuità all’azione e questo consente a Dygert e Roseman-Gannon di rifarsi sotto proprio al passaggio sotto alla flamme rouge. Nonostante sia, sulla carta, una delle più veloci, l’australiana prova subito ad allungare, ma Vollering fa buona guardia e va a chiudere, dovendo però iniziare la volata decisiva dalla prima posizione. Longo Borghini prova ad anticipare ma Kopecky non si fa sorprendere, con la belga che poi cambia marcia e va a vincere nettamente lo sprint, mentre l’azzurra subisce la rimonta di Dygert, mantenendo però il terzo posto davanti a Lippert e Vollering.

Risultato Prova in Linea Donne élite Mondiali Zurigo 2024

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